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Ecco il capolavoro “L’uomo e la sua natura” di Padre Angelo Zacchi O.P.
Con grande piacere presentiamo ai lettori il capolavoro di Padre Angelo Zacchi O.P. L’uomo e la sua natura. Nota delle Edizioni Radio Spada Non si ama Dio perché non Lo si conosce; non si riesce …Altro
Con grande piacere presentiamo ai lettori il capolavoro di Padre Angelo Zacchi O.P. L’uomo e la sua natura.
Nota delle Edizioni Radio Spada
Non si ama Dio perché non Lo si conosce; non si riesce neppure ad amare davvero l’uomo, perché non lo si conosce.
Ridotto a materia bruta dominata dagli istinti, illuso che seguire il proprio cuore (rectius: il ventre) sia la strada alla felicità, l’uomo è stato privato del suo orizzonte soprannaturale, innanzitutto in ambito sociale e politico dalla Rivoluzione, e poi in ambito ecclesiale dal golpe neomodernista instauratosi con il Concilio Vaticano II.
E dopo? Il massimo della spiritualità concessa all’uomo del XXI secolo è paccottiglia paganeggiante new age che invita a secondare ogni pulsione, o fervorini soporiferi da amboni in plexiglas, più adatti a comizi liberali o ad assemblee di ONG.
Come stupirsi che, persa ogni bussola superiore, l’uomo abbia alfine perso anche la cognizione di se stesso, essere razionale e libero, dotato di anima …Altro
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I nonni di San Gallo
Volentieri offriamo ai lettori questo fondamentale estratto di Golpe nella Chiesa. Documenti e cronache sulla sovversione: dalle prime macchinazioni al Papato di transizione, dal Gruppo del Reno fino …Altro
Volentieri offriamo ai lettori questo fondamentale estratto di Golpe nella Chiesa. Documenti e cronache sulla sovversione: dalle prime macchinazioni al Papato di transizione, dal Gruppo del Reno fino al presente, utilissimo per comprendere le origini delle presente crisi.
Henri de Lubac e i nuovi teologi
Intorno agli anni ‘30 e ‘40, una nuova generazione di modernisti si presentava alla ribalta: erano nomi che sarebbero diventati in seguito fin troppo noti, come ad esempio quelli dei domenicani Marie-Dominique Chenu ed Yves Congar, nonché dei gesuiti Henri de Lubac, Hans Urs von Balthasar e, in seguito, Karl Rahner, elaboratori di una nouvelle théologie (nuova teologia) che affondava le sue radici nel vecchio modernismo.
E difatti, esattamente come i vecchi modernisti, anche i nuovi teologi erano largamente infetti di immanentismo, di soggettivismo e di relativismo, con tutte le conseguenze immaginabili in campo dogmatico e morale. Il p. Henri de Lubac ad esempio, che era il caposcuola …Altro
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